Esperienza di italiani in Australia: Veronica Motto

Lasciare l'Italia con un lavoro in BMW per cercare di raggiungere i propri sogni. Chiudere gli occhi, fare un salto nel buio e trovarsi in Australia per poi ritornare in Italia dopo pochi mesi. Esperienza andata male? No! Testimonianza di come seguire il proprio istinto sia una delle chiavi per avere successo.

Ce lo racconta Veronica, una ragazza milanese che ho recentemente intervistato e che ha dimostrato da subito entusiasmo nel voler condividere la sua esperienza con tutti noi.

Nell'intervista troverete vari consigli utili su come cercare lavoro e su un approccio alternativo all'esperienza australiana.

Ora vi lascio alle parole di Veronica.

Da dove vieni? E cosa facevi prima di arrivare in Australia?

Il mio nome è Veronica Motto, ho venticinque anni e vengo da Milano.

Prima di arrivare in Australia lavoravo in BMW con un contratto a tempo determinato, ma con alte possibilità di rinnovo. Non ero soddisfatta del mio lavoro, non mi piaceva al 100% e avevo bisogno di fare qualcosa di nuovo, qualcosa di diverso. 

Avevo il desiderio di lavorare per una società più piccola di una multinazionale, per potermi sentire davvero utile e per sviluppare qualcosa che potessi sentire "mio" e dare senso alle mie giornate.

Timbrare il cartellino tutte le mattina ed uscire sempre alla stessa ora avendo svolto tutti i giorni lo stesso identico lavoro, mi rendeva sempre più triste e demoralizzata, soprattutto perché non avevo possibilità di cambiare, data la brutta situazione economica che il nostro paese sta affrontando.

Esperienze di vita in Australia - Veronica Motto


Ero stufa di lamentarmi del lavoro e della mancanza di prospettive, dovevo fare qualcosa.
Un giorno Francesco, il mio ragazzo e convivente, è tornato a casa dall'università dove sta svolgendo l'ultimo anno, dicendomi che si era informato sulla possibilità di partecipare al bando Erasmum. Lì ho capito che quella sarebbe stata la nostra occasione per fare qualcosa di nuovo e diverso.

Francesco aveva inserito come destinazione per il bando diverse città europee e Sydney come extra europea. Un bel giorno abbiamo saputo che era stato preso per Sydney. Era giunto il momento di iniziare a programmare il nostro viaggio anche sa mancavano ancora sei mesi. Io avrei dovuto lasciare il lavoro prima della scadenza del contratto, avrei dovuto trovare una sistemazione temporanea per il nostro cane e degli affittuari fidati per il nostro appartamento. Alla fine siamo riusciti a sistemare ogni cosa.

Cosa cercavi dall'esperienza in Australia?

Da questa esperienza mi aspettavo di provare qualcosa di nuovo e di trovare idee per il mio futuro. 

Volevo cambiare aria, andare via dal pessimismo e dalle lamentele che mi circondavano in Italia. 

Io e Francesco abbiamo sempre voluto scappare da Milano, non dall'Italia, ma da una città che pur offrendo molto, non ci rispecchiava. Sentivo l'esigenza di mettere in moto qualcosa, dovevo smuovere la situazione.

Cos'hai trovato nel corso di questa esperienza?
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I mesi prima di partire sono stati di duro lavoro. Ho scritto decine e decine di cv, contattato persone tramite LinkedIn e una volta arrivata qui, dopo i primi giorni di ambientamento, ho subito incontrato il mio primo contatto: Nicole S., una giovane imprenditrice americana che vive qui da dieci anni e che mi è subito sembrata la persona giusta per me. 

Quando sono arrivata a febbraio aveva iniziato da poco un nuovo business, Viajiyu, un nuovo brand di ballerine di lusso totalmente made in Italy, nella magica toscana. Non ho esperienza nel retail, tanto meno nella moda, ma ci siamo piaciute e ho iniziato a lavorare qualche ora a settimana.

Questo lavoro mi ha appassionato subito fin dall'inizio, l'ho aiutata in vario modo: traduzioni, meeting con la fabbrica italiana via Skype, piccoli eventi, organizzazione materiali. Più la aiutavo, più mi appasionavo al prodotto. Volevo andare ad Arezzo a vedere la fabbrica, e sognavo di poterla aiutare dall'Italia perchè nonostante tutto quello che sta succedendo ora al nostro paese, vivendo qui in Australia mi sono resa conto di quanto mi piaccia vivere in Italia.

Lavorare per Nicole per qualche giorno a settimana ovviamente non era sufficiente a pagare le spese e l'affitto, quindi ho trovato lavoro da Zara per qualche giorno a settimana, e in Foxtel come freelancer sempre grazie a LinkedIn. 

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L'impegno dimostrato lavorando con Nicole alla fine è stato premiato e dopo sei mesi torno a casa proprio per aiutarla ad aprire due nuovi negozi in Italia a Firenze e Roma. 

La proposta migliore che mi potesse capitare. Posso ritenermi soddisfatta e non vedo l'ora di tornare per iniziare questa nuova avventura.

Qual è il posto più bello/affascinante che hai visto qui in Australia?

Non ho avuto modo di viaggiare molto, nel 2009 io e Francesco abbaimo girato per un mese la western coast in camper, da Darwin a Perth. Speravamo di poter fare qualche viaggio una volta tornati qui, magari in Nuova Zelanda o nella Gold Coast, ma gli impegni di lavoro e la mancanza di budget, ci hanno impedito di girare. Siamo riusciti a vedere la campagna intorno a Sydney grazie ad alcuni amici conosciuti qui e mi sono follemente innamorata di una baia poco distante da dove vivo: Watson Bay a Sydney, un posto magico che porterò sempre con me.

Pensare che ci siano persone che si alzano al mattino ogni giorno vedendo l'oceano, le barche in rada davanti casa è la cosa che più mi ha affascinato di questo posto. Noi viviamo a Rose Bay, una zona magnifica di Sydney vista harbour. Dopo una giornata di colloqui o di lavoro, potevamo prendere una canoa o farci un bagno semplicemente aprendo la porta di casa. Sono sensazioni che non dimenticherò mai.

Cosa esporteresti dall'Australia all'Italia? 

Non credo si possa fare, ma esporterei lo stile di vita più rilassato e tranquillo. Anche se credo che la vita di Milano sia molto diversa da quella di molte città italiane, dove magari è possibile avvicinarsi ad uno stile di vita più sano. 

Per il resto credo che la bellezza di ogni paese vada preservata e apprezzata per quello che può offrire. Il pesto è buono mangiato in Italia, non mi è mai venuto in mente di comprarlo al supermercato, anche se non mi sono fatta mancare una bella teglia di lasagne fatte in casa.

Quali sono i tre consigli che daresti a chi si vuole trasferire qui?

A chi si vuole trasferire qui consiglierei di non pensare che questa sia la soluzione a tutti i problemi. 

L'Australia è un paese pieno di opportunità, ma questo non significa che sia facile. 

Se avete intenzione di venire qui per viaggiare e pagarvi il vostro viaggio sono sicura che valga la pena lavorare nel settore delll'ospitalità, ma altrimenti credo sia uno spreco di energie e di talenti. 

Fate di tutto per trovare la vostra vera strada e non scegliete solo quella più semplice e comune. 

Sforzatevi e lavorate duro, prendete quel che di meglio c'è da prendere e poi decidete cosa fa per voi. In bocca al lupo.

Grazie Veronica per aver condiviso la tua esperienza con noi e ti auguro un grosso in bocca al lupo per il tuo futuro in Toscana!

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