L'Australia vista dall'Italia - opinioni di aspiranti immigrati: Saverio

Forse un po' banale o forse è la semplice realtà dei fatti, ma l'Australia viene vista come un treno da prendere prima che sia troppo tardi.

Dalle parole di Saverio, leggo la voglia di realizzarsi e di crearsi un futuro come la generazione prima della nostra è riuscita a fare, lavorando sodo e raggiungendo i suoi obiettivi.

Ciò che sembra mancare oggi in Italia, oltre alle opportunità, è anche la difficoltà di poter sognare e vedere un proprio futuro tradizionale fatto di cose semplici come casa e famiglia, ma che alla fine sono alla base della nostra cultura.

La generazione dei giovani d'oggi, forbice ampia dai 20 ai over 30 anni, sembra avere delle similitudini con quella dei nostri nonni che lasciavano in massa il Bel Paese per andare a lavorare in Belgio, Germania, Australia, Stati Uniti e Sud America in cerca di opportunità.

Per uno come me che vive in Australia ormai da diverso tempo, sapere le opinioni di chi lascia l'Italia oggi è di estrema importanza perché, a dire la verità ,a volte il dubbio se tornare o no in Italia c'è. 

Ma vi lascio ora alle parole di Saverio, che ha voluto condividere le sue opinioni pre-partenza con tutti noi.

1) Da dove vieni e cosa fai/facevi in Italia?
Nato a Crotone e trasferito in Emilia da piccolissimo, ho vissuto li per 24 anni nei quali ho studiato, creato rapporti e amicizie e lavorato.

Ho maturato esperienza principalmente nel settore edile come muratore/carpentiere, svolgendo occasionalmente altri lavori fino a tre anni fa quando, alla ricerca di una situazione migliore, mi sono trasferito a Milano lavorando come Help Desk informatico.

2) Come viene vista l'Australia dagli occhi di un italiano che vive in Italia?
Ci sono moltissime varianti, ognuno ha situazioni personali e aspettative diverse, persino io e mia sorella (che partirà tra una settimana), vediamo la cosa in modo totalmente diverso. 

Cercando però di rispondere alla domanda, credo si debba fare una suddivisione per fasce di età, provo a schematizzare in questo modo:
  • 18-24: Avventura. L'Australia è bella e grande e ci sono i canguri e si può surfare...... l'aspetto romantico prevale, si parte per fare l'avventura senza pensare a null'altro e penso sia giusto così, mal che vada torni dopo un anno che hai imparato/migliorato l'inglese, buttalo via.
  • 25-30: Il futuro. E' un'eta in cui generalmente si inizia a pensare al futuro, non che prima non ci si pensi ma un contratto a progetto sottopagato viene visto in modo diverso a 20 o 30 anni, per cui sentir parlare di occasioni di lavoro ben pagate alletta molto.... che sia l'occasione della vita?
  • 31-....: Il futuro II. Se non lavoro adesso a trenta, cosa farò a quaranta? e soprattutto, in che modo crescerò i miei figli? Ecco che l'Australia viene vista anche come un traguardo temporaneo, magari fare 4 o 5 o sei anni come i vecchi immigrati (quelli della valigia di cartone), che lavoravano in Germania 16 ore al giorno e spedivano i soldi alla moglie.

3) Perché lasci l'Italia? 
Una cosa è certa, in Italia se non sei una figura specializzata ed estremamente competente, a 30 anni sei vecchio. 

Non dico questo per essere disfattista, ma è un dato di fatto che le aziende sono molto più incentivate ad assumere una persona sotto i trent'anni, inoltre se guardiamo le intelligentissime mosse fatte dalla Fornero, molte delle quali ritirate dopo nemmeno un anno, ci fanno pensare a quanto siamo ben guidati dall'alto. 

E se vogliamo pensare al nostro futuro o a quello dei nostri figli, come facciamo? Non ti fanno nemmeno un mutuo a meno che non sei abbastanza pieno di soldi da poter garantire, ad una banca che ha guadagni da impresa ma che non vuole assumersi i rischi d'impresa.

Ma il mio motivo non è legato solo al lavoro, spero principalmente di trovare degli aspetti sociali che in Italia non ci sono, come ad esempio la meritocrazia e non ascoltare più Gigi D'Alessio.

4) Cosa ti aspetti da questa esperienza?
L'inglese prima di tutto, se tornerò voglio aver acquisito una grande padronanza della lingua, e poi l'esperienza di vita in generale. 

Per chi come me si sente cittadino del mondo, stare chiuso in una linea immaginaria con una società che a volte non capisce le tue esigenze, è fondamentale.

5) Cosa pensi che ti mancherà di più dell'Italia?

Food. 

Ringrazio Saverio per la disponibilità e gli auguro un grande in bocca al lupo per la sua prossima avventura australiana!

2 commenti:

Unknown ha detto...

Scrivo ora da Australiano ;), arrivato circa 3 settimane fa ora mi trovo in Cessnock a lavorare in alcune farm (vigne soprattutto).
Contento per ora anche se non ho visitato quasi nulla a parte le sconfinate campagne tra Cessnock e Broke e il cielo in versione Apocalisse, a seguito del simpatico incendio che sta dando così tanto da fare.
Una cosa mi è subito balzata agli occhi, qui veramente se ti impegni sul lavoro vieni ricompensato al contrario di tanti posti in Italia dove faceva strada solamente chi era bravo a cianciare, ma è presto per delle conclusioni continuiamo quest'avventura e godiamocela il più possibile!!

Roberto Voltolina ha detto...

Ciao Saverio, sono felice di sapere che la tua avventura sia iniziata per il meglio...e che il tuo feedback sia già positivo. Continua a tenerci aggiornati se hai qualcosa da raccontarci...