Esperienze di Italiani in Australia: Laura M.

Bellissimo racconto di Laura sulla sua recente esperienza in farm in Queensland. Da lettrice del blog a partecipante attiva con la condivisione della sua storia. Grazie mille Laura!

4.45 di mattina, suona la sveglia. Questo è l’orario in cui mi svegliavo per partire in gita scolastica o al mare per vedere l’alba , ad essere onesti l’ora in cui tornavo a casa il sabato sera in Italia, ma sono in Australia e bisogna alzarsi per andare a lavorare! 



La vita in farm è un’esperienza e la mia è iniziata a Brisbane dove abbiamo preso l’autobus che ci avrebbe portato a Murgon, 249 km di distanza, ultima fermata.

Murgon, sopprannominata Terra di Mordor, è un paesetto in mezzo al nulla, anzi in mezzo ai canguri, i campi di terra rossa, i pascoli di mucche e i campi, ah sì, i campi.

Il nostro era un campo di Squash, misterioso vegetale giallo a forma di fiore che nasce dalla pianta della zucchina e ha il sapore altrettanto da zucchina. Il giorno lavorativo variava dalla resa del campo, si passava dal lavorare 3 ore a 10 ore, gambe e schiena piegate sotto il sole estivo del Queensland durante la raccolta e poi a casa, dove pulivamo gli squash e gli impacchettavamo, ogni giorno. La squadra era composta per i primi 50 giorni da me, Alice la mia Amica e il mio ragazzo Raphael tedesco, mentre gli ultimi giorni sono arrivati in soccorso degli amici italiani e tedeschi. Inoltre anche i farmer, Ciccio, cosi’ soprannominato, e zio Ra.


E’ stata dura perché essendo estate c’era caldissimo, abbiamo lavorato con 46 gradi, buttandoci l’acqua della bottiglia addosso invece che berla, abbiamo sperato ogni giorno che il dolore alla schiena diminuisse, dalla stanchezza non ci preoccupavamo nemmeno del fatto che nel campo avessero trovato piu’ di una volta il serpente piu’ velenoso d’Australia, abbiamo scoperto la solitudine e soprattutto abbiamo sofferto per il cibo. 



Il CIBO! Qualunque italiano sa di cosa parlo! Nella farm, essendoci food & accomodation gratis potevamo mangiare a mezzogiorno cio’ che volevamo e a cena cucinava la famiglia.

Il pranzo era ogni giorno composto da un sandwich con burro mais e insalata nei giorni normali e con aggiunta di pomodori e formaggio nei giorni in cui i farmer facevano la spesa (giorni di festa!!).

La cena era composta da gustosissime bistecche rosse derivanti da Big Steak, la nostra ex-mucca, e pure’di patate.

Come si puo’ capire dopo due settimane abbiamo iniziato a fare la lista dei cibi italiani che ci mancavano di piu’ e a chiedere ai farmer di lasciarci andare in paese una volta ogni due settimane per comprarci cose di prima necessità che in realtà erano Tim Tam antidepressivi e frutta.

Questa esperienza e’ stata unicamente utile perché vivere nel nulla per mesi con le persone che ormai conosci benissimo senza la possibilità di avere alcun svago, ti fa aver tempo per te stesso. 

Cio’ significa capirti meglio, risponderti a domande che avevi nasconto in te, capire quanto sei fortunato, anche solo ad avere un istruzione. I farmer erano gentilissimi e siamo stati fortunati, ma piu’ che parlare del tempo e …del tempo e…della pioggia e…del sole.. non si poteva fare, non sapevano nemmeno come tenere in mano la cartina dell’Europa!

Le cose che crediamo essenziali nella vita, abbiamo scoperto non esserlo, sono semplicemente futili! 

Non avevamo internet per stare collegati 24h/24h nei social network, ne motivi per cui truccarci o mettere la maglietta che si abbina col pantalone, eppure non ci siamo mai sentiti cosi’ vicini ad amici e famiglia con cui avremmo voluto solo avere un piacevole aperitivo insieme, mai sentite cosi “in ordine”  per uscire senza truccarci etc.

Nonostante il lavoro duro, perché, è un lavoro duro, eravamo in Pace. E soprattutto, dopo un esperienza così, non puoi piu’ lamentarti di un lavoro nel ristorante o in negozio.



E’ stato bellissimo perché ho visto i canguri passare nei campi alle 6 di mattina inseguiti da un dingo, le albe e i tramonti piu’ rossi della mia vita, la terra rossa e pastosa, il cielo pieno di stelle la notte, ho sentito i concerti di rane la notte e….Ho provato il divertimento di piantare  pomodori stando seduti sul dietro di un trattore al tramonto, o di andare in vacanza in campeggio con dei pazzi farmer australiani..."mi viene un po’ di malinconia" ..

Eppure la vita che conosco è tutt’altro, ma che ora di certo apprezzo di piu’.  Ammetto che siamo stati FORTUNATISSIMI, perché l’85% delle esperienze in farm che sento sono il contrario dela mia. Quindi se trovi la farm giusta la ricorderai con amore altrimenti sarà un incubo, sta a voi decidere se provare o meno! 


1 commento:

Unknown ha detto...

Sono felice del fatto che ci siano persone così sensibili e che provino la vita nel modo in cui la concepisco io: essenziale, vera, felice, consapevole. Buona fortuna per tutto ciò che verrà!