Il "NON servizio" di Striscia la Notizia su il sogno australiano

Le farm sono uno dei miei topic preferiti e vedere il servizio di Striscia la Notizia "Il Sogno Australiano" in cui Mattia si lamenta e denuncia la sua esperienza, mi fa da un lato venire da sorridere, ma dall'altro mi fa anche un po' innervosire pensando a quante persone arrivano con il Working Holiday Visa tralasciandone completamente lo spirito e le opportunità. 

Per caso, l'altro giorno un ragazzo che è passato in ufficio da me, mi ha detto che stava partendo per le farm ma che suo padre era preoccupato a seguito di un servizio andato in onda su Striscia la Notizia.

Ho visto il filmato e, come tante volte succede nella tv italiana, ho subito notato una mala informazione e una distorsione della realtà. Servizi del genere così banali e privi di contenuti secondo me sono più dannosi che utili. 



Il servizio presenta alcuni errori e imperfezioni. Inoltre, la storia che racconta Mattia, per quanto vera possa essere, e questo non lo metto in dubbio, è raccontata con un punto di vista che volendo potrebbe essere ribaltato. Mattia descrive delle situazioni come orribili, ma che in realtà non hanno nulla di così strano. La mancanza di pulizia, per esempio, molte volte non è tanto una conseguenza del comportamento del farmer, ma piuttosto dei ragazzi e ragazzi che vanno a lavorare nelle farm.

Inoltre, come potete leggere nella mia conclusione, si sta perdendo lo spirito che sta alla base del Working Holiday Visa e questo porta a trovarsi o a creare situazioni spiacevoli di sfruttamento e/o illegalità lontane dalla fantastica esperienza che le farm dovrebbero e possono essere se ci si organizzare per bene.


Di seguito analizzo parte per parte il video di Mattia, con il solo scopo di cercare di aggiungere delle informazioni a delle immagini che da sole non parlano e a delle parole che sembrano più volte a fare scalpore che a voler davvero comunicare qualcosa. 

*** Una piccola premessa: come parte della mia tesi di laurea specialistica, in cui ho trattato il tema della sicurezza alimentare, ho studiato come la percezione del consumatore spesso sia distorta dai media, i quali tendono a manipolare l'informazione, rendendola d'impatto verso l'opinione pubblica, ma omettendo elementi importanti che possono permettere di avere una visione più ampia di un problema. ***

La volontà di creare un impatto sull'opinione pubblica è abbastanza palese in questo "non servizio" di Striscia la Notizia.

La cosa positiva in servizi del genere è che comunque danno poi lo spunto a persone come me, che dicendo la loro opinione possono aggiungere delle informazioni e aiutare l'opinione pubblica a vedere anche una faccia diversa della stessa medaglia.

Mattia dice che il governo australiano da la possibilità di rinnovare il Working Holiday Visa SOLO ED ESCLUSIVAMENTE accedendo ad un unico settore, quello delle farm, facendo un minino di 88 giorni.


SBAGLIATO! Basta consultare il form 1263 scaricabile a questo link Working Holiday visa: Employment verification form 1263  per vedere che sono diversi i settori in cui si può lavorare per avere l'opportunità di rinnovare il Working Holiday Visa.

I settori sono i seguenti:
  • plant and animal cultivation
  • tree farming and felling
  • mining
  • construction
  • fishing and pearling

Mattia afferma che il metodo più comune di fare i fatidici 88 giorni di farm è quello del WWOOFING.


In realtà questa è una delle opzioni a disposizione ed è bene aggiungere che tra le tante più comuni ci sono:
  1. appunto il wwoofing (ovvero del volontariato in cambio di vitto e alloggio in farm organiche);
  2. il semplice scambio di vitto e alloggio in cambio di una prestazione lavorativa;
  3. l'affidarsi a dei working hostel (ovvero degli ostelli in aree rurali che danno anche il servizio di agevolazione nella ricerca del lavoro avendo contatti con diversi farmer della zona. Questo è il metodo più sconsigliato, poiché abbastanza costoso e visto che molte volte si rischia di non avere un lavoro assicurato e costante, e la pulizia di questi ostelli non è delle migliori);
  4. il cercare le farm in modo autonomo, muovendosi con un mezzo proprio (esempio: station wagon o van);
Esistono anche una serie di altri modi per cercare lavoro in farm, aziende agricole, pescherecci, aziende nel settore minerario e  nel settore edilizio. Nel caso si sia in possesso di certe specializzazioni, ci sono dei siti internet adatti a cercare lavori in questi settori. Nel caso in cui il lavoro sia uno di quelli presenti sul modulo 1263 e qualora si trovi in una zona regionale tra quelle elencate nello stesso modulo 1263, allora il lavoro vale per il rinnovo del Working Holiday Visa.

Mattia parla di quella farm come una discarica a cielo aperto.


Gli vorrei ricordare che la farm non è altro che un'azienda agricola in una zona rurale, e per tanto l'ambiente in cui si è trovato e che descrive non è molto diverso da tante aziende agricole che si trovano in giro per l'Australia (e probabilmente anche in Italia). 

Di certo se ne trovano anche altre organizzate meglio e tenute più in ordine, ma cercare di farne una notizia il fatto che ci fosse un capannone, una serra, dei trattori, delle piante per terra pronte da essere piantate e dei mobili/elettrodomestici buttati dietro il capannone etc., mi sembra più la volontà di cercare di avere un impatto sulla gente che guarda il video piuttosto che denunciare qualcosa di strano.

Mattia dice che addirittura non c'era internet e linea telefonica.


Welcome to the Australian regional areas! Qualsiasi persona che abbia minimamente girato l'Australia, sa che appena si esce dalle città principali la linea telefonica e internet non sono così scontate da trovare.

E' molto comune quando si lavora nelle farm, se distanti dal centro del paese, che uno o due giorni alla settimana ci si organizzi per andare in centro per avere il cellulare che prende e la linea internet per fare una chiamata a casa o guardare qualcosa di utile.

Mattia dice che la città più vicina è a chilometri e chilometri di distanza.


Avendo prenotato un bus per arrivare, probabilmente Mattia si era informato dove si trovasse la farm e quindi probabilmente sapeva che il centro poteva essere non vicino alla farm, giusto?! 

Anche in questo caso, è una cosa molto comune che la farm non si trovi attaccata al paese principale e magari bisogna fare 10 o 20 km per raggiungerlo. 

Ricordo che io con il mio bel van, una volta alla settimana facevo 50 km per andare a fare la spesa, fare due telefonate e guardare due cose su internet. Addirittura mi ero iscritto ad un torneo di calcetto con alcune persone del posto e ne approfittavo il mercoledì sera per fare quei 50 km per giocare a calcio e fare tutte le cose che dovevo fare in Paese.

Mattia descrive poi delle condizioni di vita e di igiene precarie.


Penso che sia palese, davanti gli occhi di tutti che non si trovava di fronte al Grand Hotel. Non sono di sicuro condizioni ideali in cui vivere. Ma ricordo sempre che stiamo parlando di farm e quindi ci vuole spirito di adattamento se si vuole fare l'esperienza nel modo in cui ha scelto di farla Mattia, ovvero andare a lavorare in un posto senza averlo visto dopo aver fatto qualche telefonata.

Il bagno ha la muffa e il caravan è sporco? 

Beh ragazzi, mai venuto in mente di pulirli? Se le condizioni di quei posti sono quelle che sono, è anche perchè i backpackers che ci lavorano non si sognano di pulire e tenere in ordine. Forse si aspettano che qualcuno lo faccia per loro e quindi le condizioni diventano sempre peggiori!

E' così difficile dire al farmer "Hey Johnny! Compraci un vaso di pittura bianca che diamo una spennellata a quel bagno che così fa schifo! Vedrai che ti facciamo un bel lavoro!".

Ricordo che quando sono arrivato nella prima farm la situazione era simile, niente di così diverso. Dovevo condividere il caravan con un ragazzo francese per il quale la pulizia era un concetto astratto ed affermava che anche se si puliva oggi, il giorno dopo era di nuovo sporco. 

Il primo giorno che non lavoravo, ho svuotato il caravan, pulito da cima a fondo, lavato coperte, lenzuola e cuscini (se avessi trovato un cuscino come quello del video, il primo giorno che sarei andato in paese ne avrei comprato uno di nuovo). 

Dopo una giornata intera di pulizie, il caravan era un gioiello, tanto che il farmer mi ha offerto una birra e detto "Whatta hell are you?! Are you a fucking professional cleaner or what?? I'll pay you if you clean my home too!". Ci siamo fatti una birra e abbiamo riso insieme.

Nella foto della cucina che mostra Mattia, se è in quella condizione di merda è solo perchè nessuno si sogna di pulirla perchè si aspetta che lo faccia qualcun altro Sicché è una cosa a catena e le zone comuni per i backpackers diventano sempre più schifose!

Mattia dice che di notte può fare molto freddo nelle farm!


Mamma mia, povero Mattia! Se mi chiamava gli avrei portato una copertina per evitare che si prendesse un raffreddore! 

Man mano che questo video andava avanti, la prima volta che l'ho visto mi saliva un misto tra nervoso e ilarità, con la curiosità di vedere quale altra denuncia si apprestava a fare Mattia.

Ma ci vuole tanto prima di spostarsi in un posto per controllare su internet quali sono le temperature medie?

Abbiamo mai sentito parlare di escursione termica? 

Non penso sia una grande scoperta che in alcune zone, sebbene di giorno faccia molto caldo, poi di notte la temperatura può scendere.

Materassi così sottili che non si riesce a riposare!


Mattia, ma stai parlando sul serio o cosa?! Questa neanche la commento

Dopo una faticosa giornata di lavoro...


Dai su Mattia, sei in una farm! E' un lavoro manuale ed è normale essere stanchi a fine giornata. 

A volte è molto più faticoso fare un lavoro d'ufficio per lo stress al quale si va incontro. Ma il lavoro in farm, per quanto pesante possa essere, non richiede nessuno sforzo mentale, ma solo fisico al quale purtroppo molti di noi, compreso il sottoscritto, non siamo più tanto abituati come una volta.

Dopo qualche settimana di lavoro ci si abitua, e anzi alla fine dei tre mesi di farm il fisico diventa super tonico con diversi muscoli belli scolpiti!

Poi Mattia dice ancora in tono ironico: "Perché non venite qua, a fare una bellissima esperienza...vivete la vera Australia, questa è la vera Australia. Ok...la vera Australia è dove non ti pagano per lavorare gratis."


Sul lavorare gratis, lo sapevi prima di partire che il lavoro non prevedeva un compenso. Quindi dove sta il problema?

Se vai al ristorante e ordini delle linguine allo scoglio, mica poi puoi lamentarti che non ti piace il pesce. O no?

Quella non è la vera Australia! Quella è una delle tante facce dell'Australia! Ovvero l'Australia rurale, quella fatta di isolamento, di agricoltura e di una vita semplice in cui internet non e' una necessità!

In Australia poi puoi trovare città all'avanguardia come Sydney e Melbourne, città in forte crescita come Brisbane e città che stanno crescendo come Adelaide e Perth.

Non voglio comunque dire che la situazione descritta fosse una situazione splendida in cui vivere. Certo che no! Ma con un po' di entusiasmo e spirito di adattamento anche situazioni del genere possono essere trasformate in qualcosa di piacevole.

Per esempio nel mio caso, come mi ero pulito il caravan appena arrivato in farm, una domenica che non lavoravo avevo anche sistemato la parte all'aperto del capannone in cui avevamo la cucina, il BBQ e dei divani mezzi scassati. Pulendo tutto e disegnando un murales colorato su una delle pareti del capannone, avevo trasformato quell'angolo in un posto un po' più accogliente in cui mangiare in tranquillità e sorseggiare una birra ogni sera guardandosi un bel tramonto. Ogni tanto un topolino passava, ma finché chiudevamo il cibo in scatole di plastica eravamo tranquilli di non varcare il limite tra spirito di adattamento e mancanza di igiene.

Mattia continua poi nel video facendo vedere il bagno all'aperto.


Non lo commento neanche perché ormai si vede che il quel video si vuole solo cercare di fare scalpore ma che in realtà non ha niente di così eclatante per coloro che le farm se le sono fatte e magari anche per 4-5 mesi.

Mattia parla anche del lavoro che faceva con i cactus, con i tronchi degli alberi e spalando la merda.


Dal video che fa vedere, si vede che l'abbigliamento con il quale lavorava il ragazzo che si è punto con una spina era abbastanza inadeguato. 

Non si lavora con delle scarpe così leggere in farm!


I farmer lavorano con quelle scarpe? No, lavorano con dei boots e di sicuro non hanno problemi di farsi pungere dal cactus.

Quando si va in farm, bisogna prepararsi il meglio possibile dalle scarpe, all'abbigliamento, fino ad arrivare alla crema solare, occhiali da sole e cappello per proteggersi! 


Sulla tipologia di lavori, mi spiace ma nelle farm si spala anche la merda! Se non si fa li, dove si deve fare?

Mattia parla del farmer che non voleva firmare il modulo 1263.


Questa è l'unica vera denuncia del video che per esperienza mi sentirei di cavalcare! E' importante farsi firmare questo foglio poiché è una prova che servirà nel momento in cui si deve rinnovare il Working Holiday Visa.

E' una cosa grave se il farmer non lo firma, ma girando diverse farm si può sempre trovare lo stronzo/ignorante di turno quindi è importante sapere che questo modulo deve essere firmato e fare di tutto per farlo firmare.

Vorrei precisare una cosa sul conteggio dei giorni. Dal video di Mattia sembra che se un farmer non ti firma quel documento, devi riprendere da campo il conteggio degli 88 giorni. 

Per raggiungere gli 88 giorni bisogna fare una somma di tutti i giorni lavorati in 3-4 o anche in 10 farm. Quindi se un farmer non firma magari per 5 giorni di lavoro, è un peccato e non è giusto, ma se si erano già accumulati 30 giorni da altri farmer, questi non si azzerano, ma rimangono validi.


Alla fine del video mostra uno spezzone tratto da Channel 9 "Worst Boss" in cui si denunciano dei maltrattamenti.


Questa è una cosa davvero seria che merita una denuncia. Chiunque si trovi in situazioni in cui ci siano maltrattamenti che siano fisici o anche solo verbali, non dovrebbe esitare a denunciarli alle autorità!

La cosa intelligente che dice Mattia e che anch'io non finirò mai di dire è alla fine del video, ovvero "Ragazzi informatevi molto bene perché c'è un grosso rischio di illudersi"


Infatti, ormai in internet si possono trovare tante ma tante informazioni sulle farm in Australia, e il mio blog è tra le tante, una fonte importante in cui si possono leggere esperienze dirette e consigli non solo miei, ma anche di altri lettori del blog che hanno voluto condividere la loro esperienza.



NON SMETTERò MAI DI DIRLO che il modo migliore di vivere le farm è quello di girare una zona dell'Australia con un proprio van o macchina e cercare autonomamente i posti in cui lavorare, cosicché nel caso in cui si arrivi in situazioni non ottimali, basta accendere la macchina e spostarsi in un'altra azienda agricola.

Un ragazzo sul gruppo Facebook del blog La Vita in Australia aveva pubblicato questo post di seguito e come conclusione di questo articolo vi invito a leggere la mia risposta in modo da capire qual è il mio pensiero e consiglio sull'affrontare le farm per evitare che vi troviate a fare racconti come quelli di Mattia.


"...nelle 90% delle farm ti sfruttano non pagandoti oppure pagandoti quasi nulla e non mi dilungo più di tanto con altri esempi. Queste sono gestite da Italiani del Sud venuti dopo la guerra come il resto degli 80% degli Italiani in Australia/America"

Il commento di questo ragazzo era forse il frutto della sua esperienza e rispetto a pieno la sua opinione e mi spiace che non abbia fatto una bella esperienza, ma non la condivido o almeno ci vorrei aggiungere il mio pensiero per evitare che altre persone facciano esperienze negative.


90% di farm che sfruttano penso sia una percentuale un po' altina...

Non penso che sia un caso che chi si organizza comprando una macchina o un van, parli delle farm come una delle esperienze più belle della loro vita!

Infatti, avendo un tuo mezzo di trasporto, eviti il rischio di fare brutte esperienze perchè essendo indipendente, se arrivi in un posto che non ti piace, accendi il motore e continui a cercare.

Il problema é che dopo 5 anni che sono qui, vedo che arrivano sempre più persone che stanno perdendo lo spirito del Working Holiday Visa...ovvero lo spirito del lavorare viaggiando...o viaggiando lavorando...che sta alla base di quel visto. 

Sempre più italiani utilizzando quel visto per voler insediarsi in pianta stabile in Australia... e il loro unico obiettivo è rinnovare il visto di altri 12 mesi, "fare soldi" e trovare uno sponsor.


Si perde sempre di più il senso di una esperienza che se vissuta a 360 gradi, può essere un'esperienza fantastica...e invece, per non spendere due soldi per una macchina; per voler trovare una farm mandando email o facendo delle telefonate dalla città; e per voler spesso trovare scappatoie al rinnovo del visto...trasformano l'opportunità di girare delle belle zone dell'Australia e di conoscere gente locale e la loro cultura, in una esperienza banale e priva di ogni senso.

Spero che questo mio articolo permetta di aggiungere un punto di vista diverso da quello comunicato da Mattia nel servizio che gli hanno messo in onda quelli di Striscia la Notizia.

Per coloro che cercano informazioni sull'Australia, navigate tra il menu del mio blog e troverete molti topic interessanti e utili.



3 commenti:

Anonimo ha detto...

mio figlio e' in australia da 3 mesi sta lavorando in farm dalle parti di melbourne e dai suoi racconti mi sembra di poter consigliare questa esperienza solo a chi ha vero spirito di adattamento ed e' motivato e determinato.lui comunque dice di non essersi assolutamente pentito di questa scelta

Lucio Barbiera ha detto...

Grazie molte per l'articolo che hai scritto.
Vorrei però farti una domanda, se il fattore non vuole firmare il modulo che si ha lavorato da lui, oppure usa violenza fisica o verbale, a chi bisogna rivolgersi?
La polizia è presente anche nelle fattorie?
Il numero da chiamare è sempre lo 000?

Anonimo ha detto...

Per andare a pulire la stalla o fare lavori umili non serve andare così lontano, nenche per trovare un opportunità. Non mi pare che valga la regola del più lontano vai più opportunità troverai.