Cambio della legge 238/10 sul controesodo

In passato ho visto girare dei post sul web relativi alle agevolazioni fiscali per chi decide di tornare in Italia a seguito di un'esperienza di lavoro all'estero. Iniziativa ottima da parte del governo italiano che però durante il 2015 ha creato un po' di confusione a riguardo.

Molti di voi penseranno che non è una grossa novità che il governo italiano abbia creato confusione su qualcosa. Dato il mio innato ottimismo, voglio comunque spezzare una lancia a favore degli ultimi cambiamenti normativi che ci sono stati e cercare di vedere il bicchiere mezzo pieno.

Alla fine di questo articolo vi presento il contenuto delle agevolazioni fiscali, ma per andare con ordine, è bene fare una breve cronostoria delle vicissitudini di questa questione sconosciuta a tante persone.

Partiamo dal 30 dicembre 2010 quando viene approvata la legge 238 "Incentivi fiscali per il rientro dei lavoratori in Italia" più comunemente conosciuta come "legge sul controesodo" o "legge sul rientro dei cervelli". Questa legge prevedeva una serie di benefici fiscali (riduzione dell'imponibile IRPEF) per determinati soggetti con certi requisiti.

Il 4 maggio 2012, l'agenzia delle entrate pubblicava anche la circolare 14/E con dei chiarimenti interpretativi della legge.

Gli incentivi fiscali sarebbero dovuti terminare il 31 dicembre 2015, ma a gennaio 2015 con il decreto Milleproroghe 2015, i benefici fiscali per i rimpatriati venivano estesi fino al 31 dicembre 2017.

OTTIMA NOTIZIA PER CHI STAVA PIANIFICANDO UN RIENTRO O PER CHI HA PRESO QUESTO BENEFICIO COME L'INCENTIVO PRINCIPALE PER RIENTRARE!

A settembre 2015 con il Decreto Legislativo 147, alla legge 238/2010 sul controesodo si affiancava una nuova norma e sembrava che le due potessero convivere fino al 31 dicembre 2017.

BUONA NOTIZIA PER CHI GIA' RIENTRATO O IN PROCINTO DI RIENTRARE POTEVA BENEFICIARE DELLE AGEVOLAZIONI FISCALI PIù SOSTANZIOSE DELLA 238/10 RISPETTO IL DECRETO LEGISLATIVO 147.

A ottobre 2015 sembra poi di capire che la legge 238/10 sul controesodo venisse abrogata senza sapere cosa sarebbe successo a chi aveva già fatto richiesta delle agevolazioni per il biennio 2016-2017 o chi fosse rientrato entro il 6 ottobre 2015.

PESSIMA, PESSIMA NOTIZIA CHE CREA UNA CONFUSIONE NON DA POCO, OLTRE ALLA DELUSIONE DI CHI SI E' SENTITO TRADITO DAL GOVERNO ITALIANO.

Infine, a novembre 2015 spunta un emendamento che resuscita la legge 238/10 per colmare un vuoto di diritto per i rientrati dal 1 marzo 2015 al 6 ottobre 2015, e che a quanto pare estende la possibilità di usufruire della 238/10 a coloro che sono rientrati in Italia nel periodo sopracitato.

Infine, la Legge di Stabilà 2016 ha confermato la convivenza delle due leggi fino al 31 dicembre 2017, data in cui la legge 238/10 cesserà di esistete a favore del solo decreto legislativo 147/15.

BUONA NOTIZIA CHE RIACCENDE LE SPERANZE DI GODERE DI UN OTTIMO INCENTIVO FISCALE.

Ci tento a precisare che queste informazioni di legge sono frutto di una mia ricerca fatta a Marzo 2016, quindi consiglio a tutti nel momento in cui leggono questo articolo di farsi aiutare da un professionista per capire la situazione relativa a questa legge (cosa che tra l'altro ho fatto anch'io dopo aver fatto questa ricerca).

Ma in cosa consistono questi benefici fiscali previsti dalle due norme?


La vecchia legge 238/10 prevedeva che l'imponibile IRPEF si abbassasse del 70% per gli uomini e del 80% per le donne, mentre la nuova 147/15 prevede che l'imponibile IRPEF si abbassi del 30% per una durata di 5 anni.

In pratica si abbassa lo sconto ma viene il beneficio viene spalmato su più anni. In soldoni la norma precedente garantiva un agevolazione fiscale migliore, ma comunque la nuova legge non elimina questa importante iniziativa.

Data la leggera complessità della materia io vi consiglio di rivolgervi ad un commercialista per capirne un po' di più.

CONCLUSIONE:

Vorrei concludere dicendo che al di là delle ragioni economiche, il governo italiano dovrebbe forse capire che un giovane italiano che vive e lavora all'estero non basa la sua decisione di rientro su pure considerazioni economiche.

Infatti, per godere di queste agevolazioni bisogna avere dei requisiti non facili da soddisfare e quindi si suppone che possano godere di questo beneficio figure con buone competenze e ottime esperienze di lavoro. Queste persone suppongo che non facciano dei soldi la ragione di vita, ma piuttosto dopo aver vissuto molto tempo all'estero cerchino più che altro un ambiente lavorativo in cui avere soddisfazioni, essere gratificati ed essere apprezzati come professionisti.

"Ben vengano le agevolazioni fiscali, ma ciò di cui ha bisogno l'Italia è forse investire più risorse nel far andare all'estero più giovani possibili per farli poi tornare in Italia con una mentalità più aperta e con una spinta nuova da portare nelle aziende italiane, molte delle quali ferme ancora ad un modo di fare business vecchio di almeno due decadi che appiattiscono le figure professionali e spengono sul nascere la valorizzazione delle competenze."

Pensavo di scrivere un articolo più oggettivo all'inizio, invece poi mi sono lasciato prendere e ho un po' divagato.

Spero questo articolo vi sia piaciuto!

Riferimenti di questo articolo:
Il Sole 24 Ore - Milleproroghe 2015
Il Sole 24 Ore - DLGS 147
Il Sole 24 Ore - Abrogazione 238/10
Il Sole 24 Ore - Emendamento
Legge 238/10 - Controesodo
Circolare 14/E 4 maggio 2012 - Chiarimenti interpretativi della 238/10
Legge 147/15 per la crescita e l'internazionalizzazione delle imprese
Legge stabilità 2016 Norme sul lavoro

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