La sete di conoscenza e curiosità è un qualcosa che non posso fermare dice Davide nella sua intervista.
Tanta voglia di spingersi oltre e andare alla ricerca di se stessi è quello che percepisco dalle parole di Davide, cuoco di 29 anni che arriverà presto in Australia e sono sicuro che con la sua esperienza nel settore dell'hospitality e la sua voglia di farcela, si toglierà delle belle soddisfazioni.Vi lascio alle sue parole e ringrazio Davide per la sua disponibilità.
1) Da dove vieni e cosa fai/facevi in Italia?
Mi Chiamo Davide, ho 29 anni e vengo da Ponte Di Legno, un piccolo paese di montagna nella provincia di Brescia.
Ho vissuto lì sino al 2010 dove sono cresciuto e fatto lavori di ogni tipo, ma da più di 10 anni lavoro nel campo dell’hospitality, durante i quali ho avuto due attività buttandomi in esse con anima e corpo, dalle quali però non sono riuscito ad ottenere le soddisfazioni sperate, frenato dai troppi paletti che l’Italia pianta davanti al percorso di qualsiasi giovane cittadino che abbia lo spirito, la voglia e le forze per fare imprenditoria rimanendo così bloccato e sempre più ostacolato da un sistema viziato al punto di cedere, lasciar cadere le braccia e mollare tutto.
Quindi dopo anni di sacrifici nel 2010 partì per Londra, un buon punto di partenza per cimentarmi con l’inglese, che allora era a me del tutto sconosciuto, e mettere alla prova le mie capacità professionali in cucina su un campo internazionale confrontandomi e migliorando ogni giorno.
Il ritorno in Italia fu talmente difficile date le circostanze in cui si trova il paese che decisi di andarmene quasi subito, ed è così che ora vivo e lavoro nella vicina Svizzera, vicina sì, ma lontana anni luce per tipo di sistema rispetto al bel paese.. nonostante le opportunità nel mio campo qui non mancano, da anni il mio sogno è rimasto l’Australia, ed è così che ora, data anche la mia età ho preso la decisione di partire per la prossima estate australiana.
2) Come viene vista l'Australia dagli occhi di un italiano che vive in Italia?
L’Australia vista dall’Italia oggi come oggi credo sia molto chiacchierata e ed esplorata da molti giovani ma soprattutto a livello turistico-stereotipo del tipo “aaahh bello..canguri, surf, spiagge e caldo” dove come di consuetudine segue sempre un “mi piacerebbe ma boh, troppo lontano".
Detto questo l’Australia continua a rimanere per tanti connazionali solamente un’icona, uno stereotipo, una cartolina.. e personalmente credo che sia in parte normale dal momento che effettivamente si trova dall’altra parte del mondo, e di certo non è facile decidere di mollare tutto (o forse niente) per un ignoto.
Beh, io di quell’ignoto ne ho una mia vaga idea e spero che presto saranno i miei occhi e la mia presenza in loco a darmi delle risposte certe.
3) Perché lasci l'Italia?
Come detto inizialmente l’Italia l’ho praticamente già lasciata poiché in tanti anni di vita non è riuscita ad essere all’altezza delle mie aspettative ma anzi lasciando me e molti come me a remare su una barca contro corrente del tutto in maniera inutile, destinati ad essere trascinati sempre più a valle per sfociare in uno stagno di melma (per non dire altro) dal quale uscirne risulta sempre più un’impresa eroica.
4) Cosa ti aspetti da questa esperienza?
Ciò che mi aspetto da questa esperienza è semplicemente crescere ancora e conoscere di più di tutto ciò che mi sta intorno in questo mondo, la sete di conoscenza e curiosità è un qualcosa che non posso fermare e quindi spero di soddisfare questo mio bisogno adattandomi in un Paese che non è il mio ma che fa parte comunque della natura del mio pianeta.
Certamente sul piano pratico mi aspetto di poter dar sfogo alle mie capacità, trovare una buona occupazione e chissà, magari scoprire che il mio habitat è proprio lì, ma questo non lo saprò mai finché non ne farò parte!
5) Cosa pensi che ti mancherà di più dell'Italia?
Certo l’Italia non è per fortuna soltanto un posto in cui sia difficile sopravvivere, è anche una terra ricca di cultura su più fronti, di bellezze paesaggistiche, di umorismo, di posti, paesi, città incredibilmente e artisticamente affascinanti.
Potrei scrivere chilometri di parole sulle note positive del Bel Paese..questo è un po’ quello che voglio portare con me come ricordo, ma purtroppo senza dimenticare anche che in qualche modo mi sono sentito spinto ad andarmene non dal mio paese “Italia”, ma da una Nazione che con il suo sistema attuale soffoca, toglie il respiro e ammazza le speranze di noi giovani.
Di certo mi mancherà la mia famiglia, qualche caro amico, e il cibo certo, ma di questo non mi preoccupo molto, dal momento che sono cuoco e pizzaiolo non penso di avere grossi problemi a riprodurre un buon tipico pranzo Italiano.
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